Dopo 125 anni la farsa ambientata nel collegio di Oxford, firmata dalla meteora di Brandon Tomas, torna a divertire. Lavoriamo su questo testo in musica per riproporlo a un pubblico smaliziato, pronipote dello spettatore del 1892, che non mancherà di godersi la scena oggi come allora.
La Zia di Carlo di Brandon Tomas, un po’ di Storia
Rappresentata, quasi in sordina, nella primavera del 1892 per passare poi al “Royalty” di Londra per una serie record di 1466 repliche, La Zia di Carlo è un caso unico nella storia del teatro poiché il suo autore, Brandon Tomas (1856-1914) non ha all’attivo altri lavori di rilievo. La zia di Carlo approdò in Italia al “Manzoni” di Milano nel 1894. Anche il cinema è rimasto affascinato dalla Pièce: ricordiamo tra vari titoli quelli del 1925 con Syd Chaplin (fratello del più famoso Charlie), del 1942 con Macario e, infine un Musical del 1948, passato sul grande schermo nel 1952, con Frank Loesser.
Comicità goliardica tra gags ed equivoci
Scoprire il perché di questa inarrestabile fortuna rientra più tra le competenze di un sociologo o di uno psicologo, che non di un attore o regista. Ma anche questi dovrà arrendersi all’evidenza: La zia di Carlo è una sorta di bagno ristoratore in un teatro di spensierata goliardìa che affonda le sue radici nell’essenza stessa del genere comico, dove si ride perché un uomo si traveste da donna e scappa inseguito da maturi spasimanti, alzando le gonne e mostrando i pantaloni. Meccanismi comici che hanno la loro culla nelle origini stesse del teatro, per cui si potrebbero benissimo citare gli esempi di Aristofane o della commedia dell’arte.
La Trama dello Spettacolo
Due studenti, Carlo e Giacomo, invitano le loro rispettive amiche nell’appartamento di quest’ultimo per festeggiare l’arrivo dal Brasile di una zia facoltosa. Le due fanciulle sono sotto tutela di un severo signore che non intende lasciarle sole con i due giovani. Poiché la zia tarda a giungere e per evitare che il tutore le conduca via, i giovani convincono un loro amico a sostenere il ruolo della zia in abiti muliebri. Il ruolo è sostenuto così bene che il tutore comincia a fare una corte serrata alla zia creando una situazione comico-imbarazzante.
Un classico trasformato in musical
Con le nuove musiche di Mario Incudine, eseguite dal vivo al pianoforte dal Maestro Antonio Vasta, e la regia di Alessandro Idonea, lo spettacolo vuole ripercorrere quello che fu il grande teatro musicale italiano con una strizzata d’occhio al Musical di Broadway.
Regia: Alessandro Idonea
Cast:
Salvo Disca Giacomo Chesney
Nino Signorello Battista
Pietro Casano Carlo Wyckham
Alessandro Idonea Federico Babberley
Chiara Seminara Kitty Verdun
Liliana lo Furno Amy Spettigue
Emanuele Puglia Francesco Chesney
Turi Giordano Stefano Spettigue
Loredana Marino Ela Delay
Giovanna d’Angi Lucia de Alvadores
Vanessa Pappalardo Frissy
Musiche Mario Incudine
Pianoforte Antonio Vasta
Scene Salvo Manciagli
Costumi Riccardo Cappello
Luci Francesco Noè
Coreografie Donatella Capraro
Direttore di scena Piero Luca
Assistente alla regia Maria Rosa Strano
Assistente ai costumi Claudia Mollica
Macchinista Pippo Spampinato
Attrezzista Antonio Zagame