La pièce racconta i momenti difficili vissuti dagli italiani che nel dopoguerra si recarono in Belgio per lavorare nelle miniere, le loro pessime condizioni di vita e lavoro, la morte dei minatori i cui vestiti, in seguito alla tragedia, furono ritrovati appesi sulle grucce fuori dalla miniera di Marcinelle.
L’8 agosto del 1956 rimasero 262 vestiti appesi sulle grucce nel capannone esterno della miniera di Marcinelle, in Belgio. Erano di 262 minatori, molti dei quali emigrati siciliani partiti in cerca di fortuna, inghiottiti con le loro tute annerite dall’incendio che divampò all’interno della cava di carbone del Bois du Cazier. Nessuno di loro risalì in superficie a riprendere i propri abiti. Lo spettacolo ripercorre i sogni, le speranze riposte in un nuovo lavoro in Belgio, i terribili momenti della catastrofe fino alle ripercussioni sulla vita dei sopravvissuti e delle loro famiglie. La storia prende vita attraverso il dialogo tra Turi, il suo amico cantastorie Antonio costretto a emigrare in Belgio per sconfiggere la fame e “la donna”, voce delle mogli degli emigrati che rimanevano ad aspettare i soldi necessari per affrontare il “viaggio della speranza”. Oggi, come allora, il diritto al lavoro e alla sicurezza sono questioni all’ordine del giorno che afferiscono alla dimensione dei diritti umani, alla libertà, all’autodeterminazione e sono presupposti inscindibili della società che vogliamo realizzare attraverso la memoria, sottolineando l’importanza di continuare a ricordare.
Dalla parte della memoria
Questo spettacolo è il nostro omaggio alla memoria. Attraverso i ricordi di uomini e donne ormai anziani, ci siamo fatti carico di testimoniare un grido di dolore per decenni rimasto sopito, sepolto da una valanga di omissioni. Il Teatro come luogo della nostalgia e del ritorno. Il Teatro come memoria, un posto dove tornare. Gags, con il suo progetto, mosso dal dovere di raccontare tutto questo alle nuove generazioni, s’impegna a promuovere questo ritorno alla cultura, alla condivisione, alla comunità nell’ottica di un continuo scambio culturale e generazionale. L’obiettivo è quello di concentrarsi su questo “dono-restituzione”, creando un luogo d’incontro, uno spazio di pensiero a Teatro per far si che il pubblico e la comunità si ri-uniscano attorno ad una storia. L’iniziativa mira ad avvicinare alla programmazione dei teatri il pubblico giovane in modo da favorire l’abitudine al consumo del prodotto artistico, volano di rigenerazione sociale e di crescita.
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